Giovedì 27 settembre 2018
Qo 1,2-11; Sal 89; Lc 9,7-9
Intanto il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risuscitato dai morti», altri: «E’ apparso Elia», e altri ancora: «E’ risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?». E cercava di vederlo.
Forse non sempre abbiamo chiaro chi sia Gesù. Forse anche noi lo associamo a qualcuno o a qualcosa che conosciamo meglio, evidenziandone le caratteristiche che in quel momento ci sembrano più importanti (è un pacifista come Gandhi, un mite come San Francesco, un giusto come mio nonno, un rivoluzionario come don Ciotti, ……..). Ma Gesù è una persona che più ci sforziamo di incontrare e di vedere (come cercava di fare addirittura il nemico Erode) più impareremo a conoscere e più il nostro rapporto con lui diventerà personale e ricco di frutti. Spesso perdiamo proprio il desiderio di vederlo e, come con gli amici, rimane magari la nostalgia di qualcosa che era, ma si perde la possibilità della ricchezza della relazione.
UN PROPOSITO UN INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Un pensiero per riflettere Voi, chi siete? …Voi, opera prima felice, beniamini del creato, profili di vette, crinali di monti all’aurora dell’ intera creazione, polline della divinità in fiore, articolazioni di luce, varchi, scale, troni, spazi di essenza, tumulto di sentimento in uragani di entusiasmo, e d’un tratto, ad uno ad uno, specchi, che la bellezza emanata da voi riattingete nei vostri volti. (Rainer Maria Rilke)