Domenica 30 settembre 2018
Nm 11,25-29; Sal 18; Gc 5.1.6; Mc 9,38-43,45.47-48
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi». Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare. Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile. Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna. Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
Questo brano mi fa venire in mente che è molto più facile distruggere che costruire, mettere ostacoli che toglierli, vedere la pagliuzza negli occhi altrui piuttosto che la trave nel proprio, dividere che unire. Ma credo che l’esperienza stessa ci insegni, anche se magari ci è capitato in poche occasioni, che proprio quando con la propria presenza e le proprie parole si riesce ad unire, a collaborare anche con chi è diverso, a costruire qualcosa che prima non c’era o a contribuire a tenere in vita qualcosa costruito da altri, è proprio allora che si ha la sensazione di essere parte di qualcosa di importante. La ipotetica soddisfazione di aver fermato, distrutto o demotivato è molto fugace.
UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO
Un pensiero per riflettere : O alto e glorioso Dio,
illumina le tenebre de lo core mio.
Et dame fede dricta, speranza certa e carità perfecta,
senno e cognoscemento, Signore,
che faccia lo tuo santo e verace comandamento. Amen.
(Preghiera di S. Francesco davanti al crocifisso)