In Polonia
Siamo partiti in 45 capeggiati dal nostro intrepido parroco Don Franco: Cracovia ci ha accolti la sera del 7 agosto e lì, subito, abbiamo sperimentato il grande senso dell’accoglienza ed il calore umano della gente polacca. Densissima la settimana che ci aspettava, ma piena di cose e luoghi da scoprire .
Varsavia, totalmente ricostruita dopo la distruzione subita nella seconda guerra mondiale, con la piazza del mercato, il castello reale e le stradine della città vecchia. L’atmosfera che si vive è permeata dal suo passato difficile, in particolare dalle persecuzioni che hanno subito gli ebrei che furono rinchiusi nel ghetto in circa 400. 000, subirono una deportazione di massa ed il ghetto fu totalmente distrutto a seguito dell’insurrezione del maggio 1943.
Ma a Varsavia si respira anche musica e scienza: qui vissero Fryderik Chopin e Maria Curie.
Malbork, dove la fortezza dei Cavalieri Teutonici ci ha stupiti per la presenza di due castelli (uno medio e uno grande), le immense mura difensive con bastioni, portoni, fossati e ponti levatoi e ci ha sorpresi per le tecniche innovative adottate quali il sistema di riscaldamento centralizzato.
Danzica, bellissima antica città con il suo porto sul fiume Vistola, affacciata sul mar Baltico, ora famosissima perché all’epoca del regime comunista, qui ebbero inizio i primi scioperi per i diritti dei lavoratori indetti dal sindacato Solidarnosc’.
Turon, citta medievale, patria dell’astronomo Niccolo’ Copernico, l’uomo che “fermò il sole e mosse la terra”.
E poi il tanto atteso santuario sulla collina di Jasna Gora a Czestochowa dov’è conservato il quadro miracoloso della Madonna Nera e dove abbiamo assistito alla messa celebrata da don Franco.
Inattesa e sorprendente l’atmosfera che aleggia nel Santuario dove fede e devozione si esprimono in modo a noi del tutto nuovo. Migliaia di pellegrini, giovani in maggior parte, provenienti da diversi paesi, prostrati in preghiera davanti alla Madonna Nera .
Questo atteggiamento di compostezza, fede intensa e fervida preghiera lo abbiamo trovato anche in seguito in tutte le chiese che abbiamo visitato.
Dopo la spiritualità del Santuario, un tuffo nelle nefandezze del nazismo con la visita al campo di Auschwitz Birkenau. In questo luogo di martirio abbiamo compreso le atroci sofferenze dei nostri “fratelli maggiori”, gli Ebrei, e degli altri internati nel campo, oltre un milione di persone, dal loro arrivo fino alle camere a gas.
Ancora una bella sorpresa con la visita alla miniera di Sale di Wielicza, risalente al XIII secolo, profonda 327 metri, dove siamo scesi fino a 135 metri ed abbiamo visto le tracce del lavoro dei minatori nel corso di sette secoli, laghi sotterranei e sorprendenti sculture di sale.
Di nuovo l’incantevole Cracovia , con i suoi palazzi, l’università, il castello, innumerevoli Chiese e, ovunque, l’impronta di papa Wojtyla, che fu arcivescovo di questa città prima di salire al Soglio Pontificio. Abbiamo anche scoperto una santa a noi pressochè sconosciuta, Sr. Faustina Kowalska.
Non potevamo concludere la visita senza recarci a Wadowice, città natale di papa Wojtyla dove abbiamo visto tutti i luoghi della sua prima giovinezza: la Chiesa dove fu battezzato, la casa natale, le scuole che ha frequentato ed infine il museo dedicato a tutta la sua vita magistralmente narrata mediante tecniche multimediali di grande effetto.
Un’atmosfera di fraternità e schietto cameratismo ci ha accompagnati per tutta la settimana e alla fine, ringraziando don Franco abbiamo già posto la domanda di rito : quale sarà la prossima meta ?
Il gruppo di pellegrini in Polonia