Venerdì 19 ottobre 2018

Ef 1,11-14; Sal 32 – Lc12,1-7

1 Nel frattempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: “Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. 2 Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. 3 Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti. 4 A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. 5 Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. 6 Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. 7 Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri.

Una delle cose più belle che provo frequentando molti giovani, per lavoro e per volontariato, è che nel loro mondo vedo poca ipocrisia. Spesso a scuola preferisco stare in classe che in sala professori. Ma una delle cose più brutte che provo è quando proprio qualcuno di questi giovani comincia a battere la strada dell’ipocrisia e perde il coraggio di dire quello che pensa, o parlando per frasi fatte, volte ad accontentare l’ascoltatore (il sottoscritto) o dicendoti sempre sìsì (probabilmente per evitare discussioni e quindi giudicandoti indegno di un rapporto autentico) e poi agendo senza tenerne conto e senza bisogno di giustificarsi. Non so se capita anche a voi.

UN PROPOSITO UN’ INTERCESSIONE UN GRAZIE UN PERDONO

Un pensiero per riflettere Sappiamo di avere un’anima, perché l’abbiamo sentito e perché ce l’insegna la fede, ma così all’ingrosso, tanto è vero che ben poche volte pensiamo alle ricchezze che sono in lei, alla sua grande eccellenza e a Colui che in essa abita. (S. Teresa d’Avila)