Sabato 21 ottobre 2017

Rm 4,13.16-18; Sal 104 Lc 12,8-12

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato. Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Viene esaltato il ruolo dello Spirito Santo, di colui che dopo Gesù ci è stato dato in dono per vivere in noi e far vivere in noi la presenza di Dio. E’ a lui che ci rivolgiamo quando ci chiediamo come fare la volontà di Dio, così come quando cerchiamo forza per vivere il Vangelo e il bene, così come quando cerchiamo consolazione nella nostra fragilità. Proprio perchè vive nel profondo dell’uomo va trattato con delicatezza e bestemmiare contro lo Spirito Santo è gravissimo: vuol dire far apparire male ciò che è bene e viceversa, vuol dire confondere se stessi e gli altri e portare alla perdizione.

Un pensiero per riflettere È cosa buona insegnare, se chi parla pratica ciò che insegna. (S. Ignazio di Antiochia)