n. 107 del 20 Dicembre 2020

Scarica il Bollettino Mussotto 107 del 20 Dicembre 2020

Cari amici di Mussotto, Piana Biglini e Scaparoni,

in questi giorni, mi pare di cogliere più preoccupazione da parte del potere politico che ecclesiale circa l’evento del Natale 2020: dobbiamo proibire la stagione sciistica,  pranzi in famiglia al massimo 6 persone, il libero muoversi tra le regioni. Ovviamente si pensa  al Natale sotto il profilo economico, in quanto nessuna festa religiosa è stata così “mondanizzata” e redditizia.

Il mio pensiero è subito risalito alla mia infanzia, anni 50 e 60 dell’altro secolo, quando il Natale aveva una tonalità solo religiosa e veniva celebrato rigorosamente alla Mezzanotte, al freddo e al gelo, e poi nel ristretto cerchio familiare: “Natale con i tuoi” era concetto sacro.

Ma quante cose sono cambiate.  A livello climatico: Natale è ormai senza il fascino della neve; a livello religioso: la partecipazione alla Messa e alla Novena che la precedeva era totale,  anche se in latino.

E’ un esperienza molto bella che tutti noi ragazzi abbiamo vissuto. Oggi le parrocchie della langa sono deserte, ma anche le parrocchie della città hanno subito un forte calo di partecipazione: siamo al 15 per cento di presenze domenicali. 

GESU’ BAMBINO E’ ALL’ANGOLO,
e come ha scritto un sociologo Francese: forse anche Dio è in Lockdown? (che significa isolamento)

La Pandemia ci ha aperto gli occhi, sacerdoti e fedeli, e ci ha fatto prendere coscienza che siamo minoranza. 

Eravamo preoccupati per la limitazione dei posti nella Chiesa, ed invece sono più che sufficienti, se escludiamo la memoria ai defunti, in particolare nelle Trigesime.

In questi dieci mesi, giovani, famiglie giovani sono praticamente scomparsi e sono le categorie meno a rischio e più forti contro il Corona virus.

Sapremo trarne le conclusioni oppure tutto continuerà come prima e mi avete compreso: Battesimo, Prime Comunioni e Cresima e arrivederci.

 

MI PAREVANO OSSERVAZIONI GIUSTE,

se volete, l’esternazione di un parroco anziano, ma vi debbo confessare che il Natale è la festa che continua a colmarmi il cuore di gioia e pace interiore e vorrei poterla condividere con voi.

“ Vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo, oggi è nato per voi un Salvatore”, così l’Angelo ai pastori di Betlemme; “ E subito apparve una moltitudine di Angeli, che lodava Dio e diceva: “ Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore”.

E solo per aver assaporato “ la gioia e la pace celeste”  i pastori decidono di andare Betlemme.

Credo che qui ci sia la svolta per una fede credibile, in particolare verso le nuove generazioni.

Se la nostra fede non riesce a trasmettere serenità, pace e gioia, non siamo più credibili.

Se leggiamo con attenzione il Vangelo, oppure preghiamo con assiduità i Salmi, noi troviamo sovente il richiamo a questo due parole.

La predicazione di Gesù, la sua attenzione verso i sofferenti e più deboli della società, colmava di stupore e gioia la folla delle città: “ Ci fu grande gioia in quella città”. 

Voi mi direte: “ma Gesù faceva miracoli ma noi no”. Io credo invece che avvengano ancora i miracoli, ma noi siamo talmente indaffarati da non vederli.

Permettete alcuni esempi, in positivo e in negativo. Quando un ammalato di 60 anni ci lascia dopo una lunga malattia di tre anni, senza un lamento, preparando con cura addirittura il suo funerale, non è forse un miracolo?  In questi mesi ho dato l’ultimo saluto con l’unzione degli infermi a molti ammalati. Ne ricordo due in modo particolare: l’abbraccio, grazie e un sorriso, molto simile a quello di un bambino di pochi mesi. Tra me: è il sorriso di chi sta per incontrare Dio e, incomincio a capire.

Quello che mi fa più male in negativo: ti scorgono da lontano, ed allora dal taschino il telefonino, così evito di salutarti e non sono solo giovani.

Fui sorpreso quando Papa Francesco, che colpisce e conquista tutti per la sua umanità, in particolare il sorriso, disse: usiamo di più tre parole: scusi, prego, grazie.

Gesù come è entrato nella storia dell’umanità? Scusate sono qui tra voi; busso alla tua porte, mi vuoi aprire?  (Apocalisse 3)

“Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”. Mt. 11, 25

Conservo nella Bibbia l’augurio che mi fece una famiglia nel 2008 e lo rivolgo a tutti

Voi:

“Ecco il vostro Dio viene, Egli viene a salvarvi. Dite agli smarriti di cuore: coraggio, non temete.” Isaia 35,4

Semina, semina:  

l’importante  è seminare                              Semina le tue energie

poco, molto tutto                                          per affrontare

il grano della speranza.                                le battaglie della vita. 

 

Semina il tuo sorriso                                   Semina ed abbi fiducia

Perché faccia luce                                       ogni chicco arricchirà

Intorno a te.                                                 Un piccolo angola della terra.    

 

A tutti l’augurio di un lieto Natale, 

 don Franco