Mercoledì 20 dicembre 2017

Is 7,10-14; Sal 23; Lc 1,26-38

Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

I prodigi collegati alla nascita di Gesù continuano. Oggi ci presentano, come avviene altre volte nell’anno liturgico, il modello di Maria. Modello in questo caso di attesa: solo a chi si trova in attesa, in ricerca, in preghiera, un angelo può parlare e lui (o lei in questo caso) può ascoltare e, seppur un po’ a fatica, capirci qualcosa. E poi è modello di coraggio perchè, nel momento in cui pensa che la voce arrivi da Dio, si dispone all’obbedienza, a qualunque prezzo. Grazie Maria. Aiuta anche noi a cercare sempre Dio e a ubbidirgli.

UN PENSIERO PER RIFLETTERE: La scelta dell’uomo è: o concepirsi libero da tutto l’universo e dipendente solo da Dio, oppure libero da Dio, e allora diventa schiavo di ogni circostanza. (Don Luigi Giussani)